Può un campionato mondiale FIA
essere paragonato ad una competizione internazionale di studenti? Possono
essere messi sullo stesso piano “bolidi” da oltre 270 CV e “veicoletti” da 1 kW
pensati per consumare meno possibile? La
risposta è: sì è possibile, e no, non siamo completamente pazzi: parliamo di
Formula E e della Shell Eco-Marathon.
Formula E (sinistra) e Shell Eco-marathon (destra) |
Ma occorre procedere con ordine.
La Shell Eco-marathon, a cui il
Team H2politO partecipa orgogliosamente dal 2008, è una competizione,
destinata a studenti dell’Università e delle Scuole Superiori, il cui obiettivo
è progettare veicoli, sia prototipi che “urban concept” (quasi auto da città),
la cui prestazione in gara è valutata in termini di minor consumo in termini
energetici e non della sola posizione in classifica raggiunta grazie alla
velocità. Questa competizione, per ovvi motivi logistici e di budget dei
partecipanti, esiste in tre differenti continenti: in Europa, che quest’anno
arriva al traguardo della 30a edizione, Asia ed America, queste
ultime due storicamente più giovani. Il Team H2politO prende parte alla
Shell Eco-marathon Europe che si svolge da quattro anni nel circuito cittadino
realizzato attorno all’Ahoy Arena di Rotterdam (Paesi Bassi) con i suoi veicoli
IDRA e XAM, presentati le scorse settimane all’interno di questo blog.
La Formula E, neonata nell’elenco
dei campionati FIA, è la prima competizione di velocità per monoposto
totalmente elettriche che, introdotta nel settembre di quest’anno, correrà nel “cuore”
di alcune delle più grandi città del mondo tra cui: Londra, Pechino e Miami. L’obiettivo
di questa gara è, come da tradizione nelle competizioni motoristiche, stimolare
lo sviluppo di nuove soluzioni per auto stradali partendo dall’esperienza della
pista. Nello specifico, trattandosi di auto elettriche, la Formula E si
prefigge di stimolare l’interesse e la ricerca in questo particolare ambito,
sensibilizzando il grande pubblico alle tematiche della mobilità sostenibile.
Ed è proprio questo obiettivo che, secondo il Team H2politO, lega profondamente le due competizioni. Anche la Shell Eco-marathon, infatti, si propone di “continuare ad alimentare il dibattito sul futuro della mobilità e ispirare gli studenti a spingere sempre più lontano i confini dell’efficienza energetica. E uno dei nostri contributi è la continua revisione e aggiornamento delle regole della competizione, che riflette le nuove tendenze sia nel settore automobilistico che in quello delle compagnie energetiche”. Inoltre, oltre alla competizione, la Shell e le aziende partner della Shell Eco-marathon organizzano, nei luoghi e nei giorni dell’evento, un’esposizione denominata Shell Energy Lab, in cui visitatori di ogni età vengono coinvolti in attività che rappresentano un viaggio educativo nel futuro dell’energia, tecnologia e mobilità.
Il confronto tra il video di lancio della Formula E e quello del Team H2politO
usato per la candidatura al Communication Award della Shell Eco-marathon 2014
Le differenze nei contenuti
tecnici con cui le due competizioni si
prefiggono di arrivare al comune obiettivo sono, ovviamente, completamente
differenti.
La Formula E, per il suo primo
anno di competizioni, ha infatti scelto una macchina unica, la Spark-Renault SRT_01E, con cui i diversi
concorrenti si metteranno alla prova. Una monoposto spinta da due motori
elettrici McLaren Electronics Systems, leader nel settore del motorsport, che insieme
alle batterie fornite da Williams Advanced Engineering, parte del gruppo
Williams che include anche il prestigioso team di F1, forniscono una potenza
massima di 200 kW (270 CV) in qualifica, mentre in gara la potenza viene
ridotta a 150 kW (202.5 CV) per garantire la massima durata in gara e che può
essere portata a 180 kW (243 CV) per 5 secondi
al giro per mezzo di un’innovativa interazione con i social networks,
che permette al pubblico di interagire con la gara votando per il proprio
pilota preferito. Nonostante questa riduzione di potenza il pilota è obbligato
dal regolamento a fermarsi ai box per cambiare auto durante la gara, creando
quindi interessanti spunti sulla strategia di gara e sulla gestione dei motori
elettrici, capaci di prestazioni di tutto rispetto: accelerazione 0-100 km/h in
3 secondi e velocità di punta di 225 km/h, e tutto senza emettere un grammo di
CO2. Grande attenzione è stata anche dedicata all’aerodinamica,
studiata ad hoc per favorire i sorpassi, al telaio e alla carrozzeria. Questi
ultimi, progettati dalla celebre azienda italiana Dallara, sono conformi agli
stessi standard di sicurezza della Formula 1 e realizzati in alluminio, fibra
di carbonio e kevlar, garantendo eccezionali risultati in materia di riduzione
di peso.
La Spark-Renault SRT_01E |
Come anticipato questa è stata la
scelta per il primo anno di attività, dalla prossima stagione il “circus” della
Formula E potrà aprirsi a nuove scelte progettuali volte maggiormente alla competizione
ingegneristica. Non si è che all’inizio di una nuova specie di competizioni di
velocità.
La Formula E a Londra |
Le vetture impegnate alla Shell
Eco-marathon sono invece sono profondamente diverse. Innanzitutto alla competizione
prendono parte due diverse categorie di vetture: prototipi, vetture estreme
come la nostra IDRA, e Urban Concept simili a XAM, ed entrambe le categorie si
suddividono ulteriormente in base all’alimentazione. Vi sono infatti : motori a
combustione interna, ibridi e non di cui
per combustibile Shell FuelSave Unleaded
95 (Europe and Asia)/Shell Regular 87 (US) ovvero veicoli a benzina, Shell FuelSave Diesel (Europe)/Shell Diesel
(Asia and US), Ethanol E100 100%
Bio-Etanolo di seconda generazione, ovvero di derivazione da scarti di
produzioni alimentari, Shell Gas to
Liquid, CNG, gas naturale simile
al metano, e veicoli elettrici alimentati a batterie o ad idrogeno. Data la
grande varietà di possibili motorizzazioni e la libertà regolamentare data dal
regolamento della Shell Eco-marathon si ha un’incredibile varietà di soluzioni
stilistiche e tecniche, messe in campo dai futuri progettisti, ingegneri e
tecnici che partecipano in qualità di studenti alla gara.
IDRA (sinistra) e XAM (destra) alla Shell Eco-marathon |
Il format della competizione gara
è fatto per essere rappresentativo per un veicolo in marcia in una grande
città, dunque la velocità media è di circa 25 km/h, tipica di un grande centro
urbano. Questa velocità impone il tempo massimo di gara, i partecipanti devono
infatti percorrere i 16,117 km del tracciato in meno di 39 minuti, pena
cancellazione del risultato. E attenzione, qui non si parla di chi taglia per
primo il traguardo o di chi raggiunge la maggiore velocità, il risultato in
classifica è dato dal consumo energetico equivalente misurato in km per litro
di benzina, oppure in km/kWh,in modo da confrontare anche diverse categorie. Diventa
dunque di fondamentale importanza la strategia di gara, oltre alla validità del
progetto, curata come ogni aspetto tecnico dai ragazzi del nostro Team, che
comunicano costantemente con il pilota per fornirgli le indicazioni necessarie,
proprio come succede in un Team di Formula E. Il più efficiente vince, con un premio
dedicato ad ogni fonte di energia e categoria. Non si pensi che, data la bassa
velocità e le “prestazioni” apparentemente inferiori rispetto a veicoli da competizioni
velocistiche, sia una gara poco appassionante. I partecipanti vivono ogni
singolo run di gara (4 i tentativi disponibili in 3 sessioni di gara) con il
cuore in gola, e sono i 39 minuti più lunghi che abbiano mai vissuto.
Profonde differenze ma un
obiettivo in comune dunque, lavorare insieme per una mobilità sostenibile,
contro l’inquinamento e il congestionamento delle nostre città, verso un mondo
migliore e più pulito, anche se con metodi diversi. Il Team H2politO
è impegnato, con la Shell Eco-marathon, come la Formula E per accelerare questo
cambiamento. E voi?
Il Team H2politO alla Shell Eco-marathon 2014 |
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